Finissage esposizione PRESENZE ASSENTI

Raffigurazione del Friuli contemporaneo – due artisti a confronto.Venerdì 8 agosto 2014 alle 18.00, nella storica cornice della Chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento, avrà luogo il finissage della mostra “Presenze assenti”, esposizione congiunta di due pittori friulani, Gianpaolo Klavora e Laura Hirennau, che chiuderà definitivamente domenica 10 agosto. Dopo il grande successo di pubblico dell’inaugurazione avvenuta il 12 luglio scorso, Gianpaolo e Laura regalano al pubblico un’altra serata dedicata alla visita guidata del loro congiunto percorso artistico.

Il progetto “Presenze assenti” rappresenta, attraverso i percorsi artistici diametralmente opposti di Laura e Gianpaolo, un’indagine sociologica e ambientale del Paese Italia al giorno d’oggi.
I dipinti di Laura rappresentano i territori dove la gente abitualmente, vive, lavora, consuma, ma li raffigura deserti e privi di presenze umane. I dipinti di Gianpaolo, invece raccontano scene di vita quotidiana, incontri, momenti di convivialità, estranei al contesto in cui si svolgono, le persone sono isolate dall’ambiente circostante, galleggiano in una nebbia cromatica dove non ‘è modo di identificare, la piazza, la strada, il quartiere dove sta avvenendo la scena narrata. Con linguaggi distinti e complementari entrambi gli artisti rappresentano le contraddizioni del nostro presente. Da un lato il territorio italiano, archetipo della bellezza paesaggistica, è solcato da sempre nuove strade, arterie generatrici di nuovi quartieri, di nuove zone industriali, di nuove costruzioni che violano il territorio, lo occupano, consumandone per sempre la bellezza, lo impoveriscono con la loro scarsa qualità architettonica indifferente alla tipologia storica, e consumano la vita stessa delle persone che questi luoghi abitano poiché le privano dell’essenziale bellezza di un orizzonte aperto, della vivacità di una campagna coltivata, in definitiva delle proprie radici. Gianpaolo, invece, raffigura le sole persone, isolate dal loro territorio di appartenenza, il quale è irriconoscibile, attorno ad esse, ecco quindi il collegamento con le immagini di Laura. Le persone vivono, comunicano, si intercettano in luoghi non identificati, in “non luoghi” come sono, appunto, al giorno d’oggi, i principali centri di aggregazione umana, non più le piazze della città storica di matrice romana o medievale, bensì i centri commerciali, gli anonimi bar delle periferie industriali, gli spazi squalificanti sede di un commercio di prodotti di scarsa qualità, generati da una società dei consumi in caduta libera. I due artisti rappresentano, l’una i luoghi presenti, l’altro i luoghi assenti; entrambi illustrano luoghi senza storia e senza futuro progettati per una vita di consumo, veloce, frutto di una società dell’effimero, dove l’uomo non è più unità di misura della città ideale. Straordinaria parabola discendente della città rinascimentale, che, figlia dell’uomo leonardesco, diventa scatola indistinta, contenitore anonimo di funzioni, senza il capitale umano.
La mostra è stata inaugurata con una presentazione eccezionale del critico Alessio Alessandrini, che ne ha descritto magistralmente il valore e quasi lo stato di necessità con questo efficace commento ed una vivace citazione di Pasolini: “Qualche decennio fa Pier Paolo Pasolini aveva contrapposto i concetti di “sviluppo” e di “progresso” avvertendo che non volevano dire la stessa cosa: anzi talora potevano essere in drammatica antitesi. Per un po’ di tempo questo argomento è stato dibattuto, è stato anzi al centro della discussione culturale. Poi è improvvisamente evaporato. Sparito. Ecco: una mostra come questa forse riuscirà a rimetterlo in circolazione.”