Monotipo fotografico

Nel mio percorso artistico che prevede di descrivere l’esistenza umana attraverso la rappresentazione delle abitazioni, dell’architettura residenziale popolare ho deviato verso il racconto di uno specifico frammento della vita, quello consacrato alla spiritualità.


Gli angeli di pietra sono figure cariche di una struggente dolcezza. Messe a guardia di un luogo sacro, disposte alle intemperie e al trascorrere del tempo, spesso ne portano i segni, nelle lavature che come lacrime solcano figure e volti. Impongono il silenzio della sorpresa, quando li scorgo passeggiando nella città, sui tetti delle cattedrali, o fra i sacrari.
Sono testimonianze, soprattutto questo, testimonianze, di un’intenzione amorevole; irradiano attorno a sè un aura di di rispetto.

Ho raccolto queste foto progressivamente negli anni, inizialmente senza l’obiettivo preciso di una realizzazione artistica o di un’esposizione, soltanto per una mia ricerca personale. In seguito ho constatato che il grande numero di immagini raccolte imponeva una riflessione su una loro possibile divulgazione. Tra l’idea e la realizzazione sono passati alcuni mesi fino a quando ho trovato la tecnica giusta per riprodurre su carta le immagini che avevo captato. Ho realizzato la serie di fotografie sugli angeli in digitale con un’apparechio Fuji XT1. In seguito ho prodotto degli esemplari unici su carta utilizzando la tecnica di stampa fotografica artigianale, il monotipo fotografico o “Gum Print” – “Gum Printing” sviluppato negli Stati Uniti a partire dagli anni ’60. Il monotipo fotografico permette di stampare in modo analogico, con inchiostro calcografico o litografico (comunque con un inchiostro a base grassa), un file digitale a partire da una stampa realizzata al laser. L’aspetto finale è quello di una stampa artistica litografica su carta fine art; la tecnica stessa per caratteristiche e prodotti chimici utilizzati, gomma lacca e gomma arabica, ha un approccio molto simile alla litografia. Con la litografia condivide il fatto di essere una stampa a matrice planografica, che si avvale della naturale repulsione tra inchiostro oleoso ed acqua (vaporizzata sulla superficie della matrice) per rendere possibile l’inchiostrazione e la successiva stampa. Nel passaggio dalla foto digitale all’opera unica in monotipo l’immagine compie una sorta di trasfigurazione, i contorni sfumano i dettagli si caricano di indizi accidentali, l’immagine è sospesa in un tempo indefinito, la stessa aura atemporale che gravita attorno a queste figure ieratiche. Questa tecnica mi permette di ritrovare nell’immagine l’atmosfera che ho percepito.

I monotipi qui esposti sono stampati su carta artistica Fabriano Rosaspina, con inchiostro calcografico e avvalendomi di un torchio. Il formato carta è 50 x 70 cm, mentre il formato immagine è 28 x 40 cm.

Questa serie iniziata nel 2018, conta altri nuovi monotipi realizzati e stampati nel 2019.